Desidero che gli Dei si destino dal loro sonno millenario
e tornino ad abitare le rovine dei templi antichi
non conosco altra origine o passato che il tempo eterno
che sia Luce ovunque sulla terra,Luce di uno spirito nuovo
eccelso e sempre fedele a se stesso
il suo tempo è ciclico,il suo è cammino atemporale
quando dalle tenebre nascerà un nuovo giorno,gli Dei saranno desti
e sapienza,bontà,pace,purezza saranno le melodie ascoltate ovunque
Roberto Minichini,29 febbraio 2016
Scritti di Roberto Minichini
Roberto Minichini vive a Gorizia ed è nato nel 1973 in Germania da padre italiano e madre croata .
lunedì 29 febbraio 2016
domenica 22 marzo 2015
Passi lenti e misurati
Passo dopo passo
scende sera
la notte avvolge il mondo,mondo di illusioni
la città scompare,passo dopo passo, in lontananza
è primavera,primavera nera,primavera vera
Roberto Minichini, Gorizia il 22 marzo 2015
scende sera
la notte avvolge il mondo,mondo di illusioni
la città scompare,passo dopo passo, in lontananza
è primavera,primavera nera,primavera vera
Roberto Minichini, Gorizia il 22 marzo 2015
giovedì 25 dicembre 2014
Estratto da "Quando amo"(Fantasia letteraria priva di rapporti con la realtà) , scritto a Gorizia , il giorno di Natale , 25/12/2014
Non ho mai amato in vita mia una donna tanto quanto amo te ora, al confronto mi sembra di non aver mai veramente conosciuto l'amore vero e profondo, l'amore totale, in 41 anni di vita precedente. Tu per me sei una Dea che adoro giorno e notte. Permettimi di vivere e di morire per te, morire per te è per me meglio che vivere senza di te. Tutta la vita ho desiderato morire per una grande causa, tutte queste cause e questi ideali erano errori, morire perchè si ama una donna è cosa invece veramente luminosa, divina, eroica. Da un giorno all'altro sei entrata nella mia vita, dopo il ritorno in Italia avvenuto quest'estate, a seguito di mesi lunghi, pesantissimi e terribili passati in Germania. Questa Germania, capitalista e mercantile fino all'estremo egoismo e cinismo,metafisicamente vuota e nemica di ogni tradizionale valore germanico, sottoposta alla tirannide del politicamente corretto più banale, quasi totalitario, e veramente ottuso, questa Germania da me tanto amata e tanto spiritualmente servita, fino adesso mi ha ricambiato con una freddezza incredibile,quasi un disprezzo e un rifiuto, spingendomi allo sconforto più nero.Volevo diventare il più grande critico letterario germanista, invece sono tornato in Italia completamente battuto su tutti i fronti, e mezzo morto come uomo. A maggio avevo toccato il fondo, ridotto ad essere praticamente un barbone per alcuni giorni, di notte vagavo solo e nel buio completo sulle sponde del Reno, disperato e recitando a memoria, per fissarle nella mente, poesie varie, possibilmente corte, di Goethe, Rilke, e Brecht . Nel mio zaino stracolmo avevo solo libri vecchi comprati per pochi spiccioli, volumoni di Walter Benjamin, testi di Marcel-Reich Ranicki, Arno Schmidt, Franz Kafka , Hölderin, Schiller e Peter Handke.Il fallito paraletterato, italico per cittadinanza e mentalità, germanico per nascita e per scelta culturale. Tutte fantasie ridicole da perfetto idiota con la testa fra le nuvole, da perenne adolescente che si sono scontrate con la più bruta e cruda delle realtà sociali. La Germania di oggi è un paese in cui l'unica cosa che conta è l'efficienza produttiva, i titoli e i gradi ufficiali, l'etica ossessiva del lavorare tanto e sempre e del lavoro come attività unica per cui l'uomo è stato creato, e prima di tutto i soldi, il vile denaro a cui si fa un culto grottesco ed assolutista. Sono stato costretto a battere in ritirata e tornare in Italia, finchè ancora mi reggevano le gambe e lo spirito. Dalla padella alla brace, come si suol banalmente dire: da un paese fin troppo rigidamente serioso, efficiente e competitivo, freddo ed egoista da un punto di vista dei rapporti umani, a uno in cui non funziona praticamente nulla,in cui governa molte volte la furbizia più sfacciata, e in cui si vive spesso solo di chiacchere e escandescenze a vuoto e teatrali. Ma in Italia ho trovato calore umano,generosità, riconoscimento del valore intrinseco della mia persona, ho trovato ascolto e comprensione, interlocutori interessati ed interessanti alla cultura e alla spiritualità non funzionali e non sottomessi alla economia, sono stato trattato non come numero di un ingranaggio meccanico ma da uomo composto di carne ed anima, con tutte le sue luci ed ombre. Forse in questi ultimi mesi mi sono paradossalmente sentito per la prima volta in vita mia un italiano, almeno in parte, in gran parte, e sono stato e sono in fin dei conti contento di esserlo. Ma la cosa più importante è la seguente: tornando in Italia io ho trovato te, la donna che amo, un amore che è arrivato quando non avvertivo alcuna esigenza di questa dimensione nella mia esistenza. Dopo averti conosciuto per un pò, in modo superficiale e poco intenso, già da allora pensavo molto a te, da almeno un paio di mesi in modo molto serio ti volevo più che bene, anche se non ne capivo il motivo concreto. Ma grazie a Dio l'amore è cieco. E' arrivato settembre, era ora di tornare in Germania, tornare a Mainz, andare a Monaco di Baviera. Tutto ciò che ora trovo di crudele,cinico e vuoto nell'attuale Germania supercapitalista,globalista e materialista, non ha minimamente intaccato o messo in dubbio il mio amore idealista e la mia fedeltà spirituale a quello che io definisco, e non solo io , la Germania Eterna, "Das ewige Deutschland". Continuerò in modo inflessibile e coerente, noncurante delle contingenze o delle mie vicende personali, a tributare onore finchè vivo e ovunque mi trovi alla cultura tedesca, nella forma della lingua,della filosofia e dell'arte, ma soprattutto coltivando in modo serio e profondo i miei studi della letteratura di lingua tedesca, è la letteratura tedesca, la deutsche Literatur, la mia più grande passione. Torno quindi in Germania per una visita mordi e fuggi ,non come barbone che ci abita da disperato, ma come gaio turista italiano. La prima tappa è Mainz, la città dove sono venuto al mondo nel 1973. Ci sono nato e stato da bambino piccolo, ma sono cresciuto in altre parti della Germania, le città di Mainz e Wiesbaden le ho conosciute veramente solo quest'anno, da uomo quarantenne più che adulto. Ovviamente ho conosciuto a fondo tutte le biblioteche della zona, e parecchi cafè frequentati da avidi lettori e studenti. Scribacchiavo con vaghe pretese in un tedesco letterario forse forzatamente colto un numero imprecisato di poesie, aforismi, appunti vari, pezzi di diario(cupi,cupissimi), abbozzi di racconti brevi e saggi letterari, note bibliografiche sparse.Tutto ciò è finito per volontà mia, perchè lo consideravo letteratura di quart'ordine della cui pessima qualità vergognarmi, nel Reno durante una drammatica notte di maggio, notte in cui vidi apparire all'improvviso degli angeli custodi, spuntati dal nulla in mezzo al buio pesto degli alberi vicini, angeli dellla cui esistenza fino ad allora ignoravo tutto, angeli soprannaturali, autentici spiriti germanici antichi, spiriti protettori del Reno, con cui ho stretto una specie di patto, di alleanza. Passata l'estate italiana, un'estate di riposo e di leccarsi le profonde ferite, un breve soggiorno di vita nella mia Germania tanto severa con me era in programma di nuovo. Ero nella Parcusstraße a Mainz quandò squillo il mio telefono nella tasca della giacca, ero quindi di ritorno in Germania per pochi giorni, di ritorno in visita alla mia città natale. Era il 25 settembre 2014, mezzogiorno era già passato da diverso tempo. Lasciata la stazione centrale alle spalle, dopo pochi metri mi sei venuta in mente tu, sentivo, sapevo che fra poco mi avresti chiamato al telefono. Era assurdo pensarlo, fra noi non c'erano praticamente contatti regolari di sorta, ma la percezione era netta :"Sto per ricevere una telefonata dall'Italia, è lei, è lei, lo so, fra poco sarò a telefono con lei ." Ecco com'è andata , lo racconterò nelle seguenti righe. Parcusstraße 5, sono raccolto di fronte alla casa di nascita di Anna Seghers, scrittrice ebrea e socialista, perseguitata dai nazisti, autrice, fra le altre opere, di un romanzo bellissimo e a mio avviso fondamentale :"Das siebte Kreuz", "La settima Croce".Una donna bionda mi fissa con sguardo gelido e diffidente da una finestra dell'elegante palazzo signorile, poi, evidentemente, si rende conto che sono un pellegrino letterario venuto a rendere omaggio alla lapide commerativa della scrittrice, e il suo sguardo diventa quasi dolce prima di sparire di nuovo dietro la tenda.Sento squillare il mio cellulare , ci metto qualche secondo a tirarlo fuori e rispondo. Sei tu , mi hai beccato a pochi passi dalla via in cui una volta ci fu il ristorante in cui i miei genitori si erano visti per la prima volta .Sento come di avere una mano pesante ma amorevole sulla spalla, è uno degli angeli custodi del Reno, in pieno giorno, è il segno che qui si sta compiendo qualcosa di importante, che agisce il destino. Sono sempre stato fin da bambino una specie di medium e sensitivo spontaneo, ma questo mi ha più creato problemi e sofferenze che dato soddisfazioni e piaceri ."Sei tornato in Italia per incontrare questa donna, adesso in Germania, oggi , nel luogo in cui sei nato e in cui tuoi genitori si sono conosciuti per la prima volta, noi te lo facciamo sapere. La Germania non è ingrata nei tuoi confronti, la Germania ti ama e ti protegge, ma tu dovevi tornare in Italia per lei".Ti dico che sono in Germania, non ti ho neanche detto che partivo, talmente poca confidenza avevamo, a questo punto siamo ancora degli sconosciuti uno per l'altra. Meno di un'ora dopo ho con me un libro usato appena acquistato, un testo di Martin Heidegger pubblicato a Francoforte nel 1950, "Holzwege". Mi trovo seduto sulla riva del Reno e ti ritelefono con il libro in mano , durante la telefonata ci scrivo dentro la mia autodedica , inclusa la data e l'ora : Mainz, 25/09/2014, ore 14.23 . Dallo specchio d'acqua di fronte a me , grazie a uno gioco di luce dovuto al bel sole che sovrasta la città, si intravede una figura: due mani che si scambiano un anello. Chiedo a una giovane donna che passa , appena finito di telefonarti , cosa vede di fronte a noi dentro il Reno. Lei ci pensa un attimo e poi ridendo mi dice:" Sembra che qualcuno si sposa dentro il fiume." Roberto Minichini , Gorizia , giorno di Natale 2014
sabato 23 novembre 2013
La Via luminosa ed oscura di Paul Celan , poeta di lingua tedesca
Novantatre anni fa , il 23 novembre 2013 , nacque in una famiglia di religione ebraica a Czernowitz ( oggi Ucraina , allora Romania ) il poeta Paul Antschel , ovvero Paul Celan . Egli sopravvisse alle persecuzioni antisemite nazifasciste della seconda guerra mondiale , a differenza dei suoi genitori . Questa terribile esperienza segnò l'intero resto della sua vita , l'intera sua opera poetica . Egli era cresciuto in una famiglia di lingua tedesca e si mantenne fedele alla sua madrelingua nel campo della creazione artistica , in quanto la prima lingua imparata è la più profondamente originaria e radicata e quindi è la lingua della lirica . Paul Celan avrebbe lasciato la sua zona d'origine della Bucovina dopo la guerra per andare prima a vivere e studiare a Bucarest e poi a partire dal 1948 , dopo una tappa esistenzialmente deludente di sette mesi trascorsa a Vienna , andò a vivere per il resto della sua vita a Parigi . Qui io non intendo ricostruire un tracciato biografico di questo grande poeta , ci saranno altre occasioni per farlo in maniera molto più dettagliata , voglio semplicemente fare un saluto a questo uomo il giorno del suo compleanno , dicendo anche in sintesi che impressione mi fa la sua poesia a livello interiore . Paul Celan , il quale conosceva in modo pressochè perfetto molte lingue ed era anche un eccellente traduttore letterario , scriveva i suoi versi solo in tedesco e il suo tedesco era un tedesco alto , cristallino , difficile ed oscuro . Molte delle sue poesie sono a dir poco ermetiche e solo di una minoranza di esse abbiamo un significato facilmente intuibile , una interpretazione a cui fare riferimento più o meno certo , più o meno sicuro . A chi gli chiedeva di spiegare i suoi versi , rispondeva sempre quello che a mio avviso è la risposta giusta in questi casi : " Leggete , e il significato verrà " . Egli morì suicida nel 1970 , era un uomo dalla vita travagliata , e a livello interiore la sua sofferenza ed insofferenza crebbe sempre di più con il passare degli anni . Leggerlo può essere un esercizio difficile , ostico , per la incomprensibilità di molte sue creazioni a volte anche pesante e noioso . Tuttavia non bisogna arrendersi agli ostacoli ed insistere , piano piano si aprono percezioni ed associazioni preziose , gradualmente il suo stile diventa famigliare , piacevole nella sua particolarità tipica . Una sensazione di piccola meraviglia , di microstupore , si scatena in me , con poi , quasi inevitabilmente , un finale o un intermezzo che ispira sconsolante tristezza . Si , perchè è triste , tanto triste la poesia di Paul Celan , anche se non mancano frequenti venature di altra natura , ed è proprio forse per questo bella e profonda nella sua ultima essenza . Roberto Minichini
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letteratura
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Southern Europe
martedì 15 ottobre 2013
Le maschere che uno è costretto a portare per accontentare gli imbecilli
Brutto il mondo in cui viviamo , è sempre stato brutto , come una sorte di purgatorio dai tratti neanche tanto parzialmente infernali , viviamo in una dimensione della costante competzione e lotta , della costante imperfezione e della sofferenza . Se poi aggiungiamo che il moderno uomo tecnologico idolatra il proprio ego molto più dei suoi già grossolanamente narcisisti e perennemente ambiziosi antenati , e che questo difetto riguarda proprio tutti , incluso chi scrive , viviamo in un mondo sempre più grottesco , un mondo ovviamente ingiusto e cattivo in cui però la religione dominante è una nuova , al di là delle denominazioni formali sotto le quali spesso ci si nasconde , ed è quella del politeismo planetario che ha tanti dei quanti sono i nomi e i cognomi delle persone . Al già brutto si aggiunge il brutto che oggi tutti devono avere per forza una opinione altisonante e definitiva su ogni argomento , essere esperti o potenziali esperti capaci di raggiungere la maestria in poche settimane in ogni scibile , e ciò è stato miracolosamente raggiunto con un pò di televisione mescolato a buone dose di internet , in particolare una bella fetta di quel submondo che è il famoso facebook , con qualche veloce lettura ( se capita e come capita ) , un inglese perlopiù superficiale e magari una di quelle lauree triennali che non danno nessuna vera cultura , come tocco finale aggiungiamo i viaggietti internazionali oggi alla portata di quasi tutti , ed ecco che con un pò di tutto ciò abbiamo la mostruosa creatura dello pseudosapiente , del per un quinto colto e del falso conoscitore del mondo , figura che oggigiorno sembra spuntare ovunque ed invadere come un insetto fastidioso ogni luogo , virtuale o reale . Come fare per difendersi , come fare per fuggire , come fare soprattutto ad essere certi di non essere uno di loro ? Come mettere freno ai filosofi da bar , alla schiera abnorme di supposti letterati e scrittori , agli strateghi ed amministratori geniali , agli economisti e sopraffini analisti politici con cui la nostra meravigliosa epoca è tanto abbondantemente benedetta ? Dove mettere tutti questi grandi artisti , più numerosi dei fili d'erba nei prati dei parchi pubblici ? E cosa fare con i grandi filosofi , teologi , esoteristi e conoscitori dell'arcano che si incontrano in ogni autobus e in ogni bettola ? Che barriere edificare per tenere alla larga predicatori religiosi , seguaci di vari maestri , frequentatori di conventicole , faziosi di ogni colore e genere , militanti politici e miglioratori del mondo ? Come stare alla larga senza farsi disturbare da polemisti arguti ed infuocati , provocatori ideologici , razzisti , nazionalisti , manichei e provincialisti di ogni sorta ? Come difendersi dai maleducati sembre pronti a lanciare accuse ed offese personali , dai chiaccheroni perdigiorno , dai pettegoli che non si fanno mai i fatti propri ? Come non essere vittima dell'invidia , della competizione e della meschinità ? Spesso la soluzione alla quale si è costretti è quella di incarnare ruoli , recitare bene perlomeno un pò la parte , mettersi una maschera o farsela mettere da chi vuole imporre i suoi limiti , i suoi argomenti , le sue spesso idiote etichettature . Ma questa non è affatto una soluzione , è semplicemente subire una violenza atroce , perdere la propria dignità di essere umano ed abdicare alla propria reale , magari completa e complessa , indipendente , identità . Roberto Minichini
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